Scheda dell’itinerario
loc. di partenza: Colle dell’Impiso (m.
1.554)
loc. di arrivo:
Celsa Bianca (m. 2.053)
tipologia del percorso: ad anello
Lunghezza: circa
Km 16,00 (anello)
tempo di percorrenza:
circa 8 ore (anello)
dislivello
totale: m. 551
sorgenti: s.te Spezzavummola a poco più
dell’inizio del percorso
s.te Rummo nella seconda metà del percorso
quota
massima: Celsa Bianca (m. 2.053 s.l.m.)
quota
minima: Piani Alti di Vacquarro (m. 1.502 s.l.m.)
periodo
consigliato: maggio – novembre
luoghi attraversati: Colle dell’Impiso – Piani Alti di Vacquarro – Colle
Gaudolino – Bosco Pollinello – Pollinello – Varco del Pollinello – cresta Ovest
di Celsa Bianca – Sella Dolcedorme – Canale di Malevento – Piano di Pollino –
Piano di Toscano – Radura di Rummo – Piani Alti di Vacquarro – Colle
dell’Impiso
Descrizione:
giro maestoso che
offre la possibilità di vivere e cogliere paesaggi variegati, di perdersi tra
nervature di luce e profili che si affastellano lontano a perdita d’occhio. Che
ricchezza!
Fino al Pollinello ed
al successivo Varco del Pollinello l’escursione è facile.
Impegnativa lo diventa
per salire la cresta Ovest di Celsa Bianca, quest’ultima corta ma abbastanza ripida,
sconsigliata a chi ha poca dimestichezza col vuoto (vertigini!!).
Andremo piano, il
passo costante, ci fermeremo quando se ne sentirà il bisogno, ci guarderemo
attorno per osservare, chiacchiereremo raccontandoci la Vita vissuta. Senza
fretta, perché questo è il segreto per arrivare alla cima, cima intesa non solo
come vetta di una montagna ma culmine per arrivare al “Senso della Vita”.
Incantevole il
paesaggio all’interno del Bosco Pollinello, tra giganteschi faggi secolari e
ciclopici massi.
Cammineremo, saliremo,
scenderemo, ancora di nuovo e poi ancora fino a quando saremmo lì, sul limite a
sporgerci per vedere oltre e non avere altro che noi stessi, così quella che
pensavamo fosse una sfida contro il tempo e la fatica altro non è che la
ricerca del nostro Io perduto.
Ancora qualche piccolo
sforzo tra intricati rami e poi la Sella Dolcedorme, per rifocillarci un po’,
prima della discesa all’interno del Canale di Malevento e giù verso gli ampi
spazi dei Piani del Pollino, in un susseguirsi di emozioni e gioia di vivere.